domenica 19 febbraio 2017

I miei post su FB (9)

Mi intenerisco di fronte alle imperfezioni fisiche, non le vedo, non avrei scelto di essere insegnante di sostegno. Il cuore mi spinge ad accogliere . Sdrammatizzo per amore, anche l'unica, vera invalidità ,che è la paura,quando la incontro , (in me o negli altri).Anche durante la malattia ,esercitare lo spirito vitale, presente , saggio mi ringiovanisce,trasforma qualsiasi esperienza in ulteriore vitalita',presenza, saggezza. La paura è la paresi dell'anima, origina vecchiaia, stasi,congela la vita, allontana dal nuovo, dal diverso, dal rischio (e dalla gioia di vivere). Nel quotidiano, frequento persone variamente affette da paura, ansia,ma non mi lascio sommergere, né glielo dico in faccia; ogni volta, di fronte agli ostacoli, scelgo di interagire col laboratorio delle mie paure, e nonostante clamorosi miei errori di vita, vivo


 Giorni di neve, vita contemplativa, dedicati alla guarigione, vedo oltre i temporanei lavori in corso del corpo; osservo , nelle stanze vicine ,vecchi malati ,con affetto. La mia saggezza cresce, unica stabile ricchezza, il corpo da gazzella funziona, chi c'è c'è , quasi nessuno dei miei sostenitori molla per paura della mia imperfezione fisica, molti mi cercano ,telefonicamente, da un passato d vera amicizia. Ricordo , compagne di stanza,in ospedali diversi, confidarsi, chiedere aiuto. È bello essere utile, anche col corpo un po'in panne , mentre la saggezza ,nutrita, è l'unico , vero punto di riferimento interno, non esterno. "Uagliu '...E chi vo ' capi ' capisce!! "


Non auguro a nessuno tutto il dolore fisico che mi accompagna nel processo di guarigione. Non lo descrivo, vorrei donare solo armonia.Ringrazio chi sopporta certe rabbie tempestose, (di solito coloro che amo di più), mi scuso con loro. Accolgo grata, le flebo di luce che mi iniettano gli Amici di fb o chiunque incoraggi lo stato di salute con pensieri e parole costruttivi


 Quando un "uomo" spegne un corpo di donna , uccidendo, contagia di paura le menti di milioni di altre donne, ancora vive ma eliminabili. Il male maggiore, a parte che per le uccise, e' la caduta di fiducia di tutte le donne verso la simbiosi col maschile; il principe azzurro scolora, annerisce, se ne sta, torvo, solo o cerca e trova solo scarponi di cristallo. La stessa parola "femminicidio " indica soppressione di femmina (che è meno di un uomo);e' una fastidiosa, che parla troppo, osa avere un cervello, urla di stanchezza, è strega, befana, stronza. E se anche fosse , chi ha il diritto di uccidere chi? Per par condicio, andrebbe sostituito il termine omicidio con "maschicidio ", oppure usare " donnicidio ". Questo perché dietro le parole c ' è il giudizio,potente, sommerso, operativo.Intanto, a monte della paura di essere soppresse, germoglia, resiste,tenero , il sogno bambino di cancellare dal vocabolario entrambe quelle brutte parole


 Da qualche mese sono ospite a Villa Eden, hospice di lungo degenza. È un luogo strutturalmente delizioso, è come stare a casa, nella propria camera con bagno, bussano quando entrano infermieri, medici e collaboratori, la cucina è casalinga,la biancheria lavata e profumata. Potrebbe essere un luogo gradevole e basta se non fosse che gli umani che si occupano di noi degenti, sono umanamente speciali, luminosi di vero interesse, materni, collaborativi,competenti. La maggior parte, è giovane, ti si apre il cuore nel riconoscere che non ci sono solo "bamboccioni" in questa società. E quelli più "adulti" agiscono una compassione sedimentata col tempo, come un tesoro. Tra gli anziani saggi, spicca la figura del dottor Montanaro, che mi ha restituito fiducia nel genere "medico" dopo che ho subito una serie di gravi esperienze di malasanità. Il "malato" ha soprattutto bisogno di accudimento, accoglienza, ascolto, comunicazione. Non è un pezzo di carne o un organo separato dal tutto;il processo di guarigione o anche morire, se è arrivato il momento, sono percorsi in cui un umano deve essere condotto per mano, con dignitoso affetto, applicando anche tecniche di aiuto come la consulenza psicologica e la fisioterapia adeguata. Un grazie sentito va alla famiglia Leone, spiritualmente avanzata ,che ha varato il progetto hospice, tra mille difficoltà, in una piccola cittadina come Turi, e alla quale auguro di tenere duro,perché , in un futuro non lontano,Villa Eden madre generi tante Ville Eden figlie

 Che provocazione.Gabbani dissacra il karma degli occidentali che poi a volte si buttano nel "mercato "new age con guru e guretti , simili ai tuttologi di internet,mescolati a quanti cercano veramente la pace dentro. So, per esperienza che anche un maestro non illuminato può insegnarti qualcosa. Perciò, meditiamo , gente, meditiamo, che una volta imparato, c'è autogestione gratuita , privata, e la scimmia (la mente) , zompetta inutilmente ma non ci possiede. Namaste, alé'!


 Ieri è venuta a Villa Eden in visita , Antonella, la mia prima alunna diversabile, sordomuta, 33 anni compiuti. Abbiamo ritrovato , intatto, lo stupore incantato del nostro abbraccio, le gag , le risate di un'intesa in cui ci si capisce soprattutto a sguardi. Lei mi ama, anche se sono un po' dimagrita ed io amo lei,anche se e' un po' ingrassata


 Reiki dalle mani, il corpo martoriato si rasserena, mi commuovo al cospetto della luce. Per chi ne ha fatto l'esperienza sto descrivendo l'applicazione di una tecnica,alla portata di tutti, è con loro che condivido. Ho imparato a meditare per primo da mia nonna che sedeva ad occhi chiusi, col rosario in mano, biascicando e poi più nulla; sarebbe sembrata persa ma io la sentivo vivida e presente.Nel tempo ho sommato concrezioni rocciose del dolore di parenti, amici, alunni, mi sono messa a trainare un faraglione caprese fatto dei limiti altrui, senza paura , per amore loro. Dal calore delle mie mani d'oro percepisco l'input di accettare il mio dolore fisico, per amore mio.


  A volte la malattia è resettaggio, lifting interiore per chi vuole bruciare le tappe del karma. Te ne accorgi quando, insieme ad essa, ti viene fornita una forza sovrumana, non tua, e tu stessa ti stupisci perché , nonostante la difficoltà, rimani viva, quasi rabbiosa, bruci della voglia di farcela. Se il corpo ce la fa, sopravvivi, sennò guarisci morendo bene, avendo azzerato tutti i debiti karmici.

sabato 11 febbraio 2017

Senza titolo

Rigoglioso,       
il ricordo di te, giallo,
a forma di margherite,
proprio oggi.
La Madonna di Lourdes
ti prese in consegna
cinque anni fa,
insieme a tanti.
Nel mio cuore provato
ci sei, cara mamma
e non sfoglio margherite
per sapere che m'ami

mercoledì 7 dicembre 2016

My simple prayer


 Spirito Santo, vieni,
Mi faccio bella per te,
Sennò non vieni.
Come mongolfiera,
Inalo elio santo,
Mollo zavorre.
Quando sembra tu non ci sia,
È perché mi sono un po' imbrattata
Del nero seppia,
Di pensieri grevi.
Ma basta dire:
"Spirito santo, vieni"
E mille orbs
Si accendono.
Se la scegli,la vita vuole vivere,
A prescindere.          

lunedì 1 agosto 2016

I miei post su FB (8)




Quante volte non ci sembra "giusto" il modo in cui si muore; parte l'indignazione , forte , perchè, in questo sistema balordo ,non è chiaro perchè viviamo. Viviamo per mandare a memoria "nozioni" che non sono veri strumenti per vivere? per attaccare sul muro un pezzo di carta che ci dichiara laureati? per impegnarci con sofferenza in famiglie "sottosopra" da bonificare alla luce di una saggezza non ancora presente? per consumare relazioni problematiche in cui ognuno va per fatti suoi pensando sia la norma? per comprare una casa che lasceremo e in cui impegniamo tutte le energie? La vera mancanza di valori è la caduta della voglia di vivere, la fede in quella parolina potente che è "VITA". In alcuni momenti a me è mancata quella fede e mi sono ritrovata in situazioni difficili, ai confini con la morte. Continuo a percepire sottilmente che siamo SEMPRE noi a decidere, anche inconsciamente, quando e se passare dall'altra parte.

Questo sistema segue le leggi dello spettacolo, come ci ha addestrati a fare Holliwood con anni e anni di modelli fasulli; da allora in poi ci siamo messi in posa davanti alle telecamere (anche se non ci sono), siamo diventati iene ridens. Quanta vera bontà c'è nell'essere sempre "carini" in pubblico, esemplari nel comportamento, sorridenti e disponibili? Eppure ci sono giorni in cui ti ballano i cosiddetti per la testa... Si raccontano le proprie gesta per raccontare soprattutto a se stessi di essere buoni- bravi- belli, semplicemente perchè non ci si ama; "il pubblico" , con appalusi virtuali, rimanda la pallida eco che colma, temporaneamente, carenze d'autoamore. Spesso, nel privato, l'attore vive disagi, volgarità, solitudine ma....eccolo brlillare di nuovo!! sul palcoscenico del sistema per disponibilità, stressando il corpo, imponendosi fatiche solo per ricevere pugnetti di considerazione. Di solito, dopo la recita,non avanza neanche un pò di energia per la cura di se nè per il lavoro interiore; quest'ultimo consente SEMPRE di creare un legame con la pura energia, quella che ti sostiene VERAMENTE in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, mentre il mondo di fuori, tranne qualche rara anima gemella,appena brilli un pò di meno come attore, smette di applaudire e passa ad altri, proprio come si fa ad Holliwood

E' bello superare i propri limiti, vedendoli: non possiamo cambiare nessun altro se non noi stessi, poi per "contagio" le forme pensiero si propagano intorno, come onde elettromagnetiche. Attenzione però a non utilizzare il concetto "produttivita'" per le faccende interiori: si rischia di ricercare spasmodicamente di diventare "illuminati" e "perfetti" a tutti i costi, di sentirsi diversi e superiori perchè si medita , "gureggiando", oppure di vivere in una bolla avulsa dal presente, facendo i perfetti, i simpatici, i sorridenti , fingendo una serenità posticcia. Nel privato, deposto il personaggio, si ritorna a spegnersi , a incazzarsi, tanto il pubblico non c'è. Così , nell'attesa dell'illuminazione si vive male, nell'attesa di risolvere i conflitti si è scontenti. Ho fatto mia la frase dell'EFT che picchietto sui punti noti OGNI GIORNO: "Anche se ho dei limiti, mi amo e mi accetto completamente e profondamente"

Nella terra dei Luoghi Comuni "Mazz e panell fann e' figlie bell". Un bambino picchiato, anche se gli dai il pane prima o dopo le botte, sarà un individuo senza centro, forse per sempre. Se è un umano di cuore , diventerà troppo buono, vorrà compiacere, essendosi costituito tappeto (per amore), poichè è stato "sbattuto" come tale. Se è un umano di testa, diventerà "cattivo", anaffettivo, sceglierà di frequentare "umani-tappeto" a cui fare quello che hanno fatto a lui ,anche solo virtualmente:( aggressività, bullismo, mobbing). Tento di ascoltarmi mentre parlo; il pilota automatico mentale snocciola idiozie, diventate verità solo grazie alla ripetizione. Mi viene in mente Carmelo, il pappagallo del caseificio di fronte a casa ,a cui si fa ripetere ciò che si vuole, impegnando un pò di tempo ( con risvolti "moooolto" divertenti!). Devo connettere parole e mente: nonostante l'ammirazione per Carmelo, per le piume colorate, per le gracchianti parole,non sono Carmelo

Che utile commedia,la vita. Scelgo ruoli, di volta in volta,per capire,per diramarmi nella compassione (ma sono anche spettatrice). Fischio sempre meno e non faccio "buu"ai personaggi "cattivi"che incrocio, tanto ce li metto io, per imparare ad accogliere chiunque e,quindi, per accogliere la personale compagnia teatrale interiore. Nella tournee di vita, riempio la valigia di indumenti puliti/sporchi; la valigia e'bella/brutta ma intera. Scendo sempre piu' dall'altalena, accetto gioia/dolore, piantata a gambe larghe. Quanto amore provo! per me, per tutti. A sprazzi percepisco vita/morte e va bene cosi': la consapevolezza, in questa dimensione,funziona a corrente alternata, come le lucine di Natale. Mi voglio bene, mi faccio tenerezza. Concludo con "autohoponopono":"Mi dispiace, mi perdono, mi amo, mi ringrazio" (per la partecipazione ordinaria alla pochade didattica sul palcoscenico del pianeta terra).Applaudo

Sto bene, benche'ci siano "intoppi" lungo la via della salute; con salteli a pie' pari, puntellata da chi mi sostiene,supero masserelli . La vita che e' in me vuole vivere, il cuore sfarfalla al cospetto di momenti teneri;quaggiu' ( e lassu') qualcuno mi ama. "Adda passa''a nuttata"!

Il focus della coscienza è un laser che proietta" file" dalla corteccia cerebrale. Se non proietti consapevolmente ciò che intendi essere, parte il pilota automatico dell'inconscio che contiene programmi altrui ( famiglia, scuola, società, modelli televisivi ecc.) così ti vivi la vita per conto terzi. Può andare bene per i pregi ma i limiti te li ritrovi tutti addoso col pilota automatico. Con il computer , ogni tanto pulisci , aggiorni i programmi obsoleti e conservi quelli avanzati (!). Se tuo padre era irascibile, se tua madre aveva tante paure e questi file ti ostacolano dal vivere una vita serena, puoi pulire, aggiornare; basta accendere il focus della consapevolezza , osservarti mentre sei irascibile , mentre hai paura e, sempre meno ti capiterà. Per imparare a "mirare" bene con il focus c'è la meditazione che "addestra" il cervello, crea morbidezze, moltiplica le sinapsi.C'è un altro focus ,che è una tempesta d'amore magnetica che parte dal cuore ed è la preghiera; non ha traiettoria lineare ma spara energia tutta intorno ( e tu sei seduto al centro, circondato di luce) su chiunque o qualunque cosa tu intenda risanare. E' la tenera coltre di luce, che, in tempo reale, avvolge e consola lo stesso pregante e il soggetto della preghiera.

Sarebbe bene finalmente prendere atto che siamo responsabili di quanto ci accade, essere consapevoli che creiamo la nostra realtà col focus del pensiero, secondo programmi inseriti nell'infanzia da altri, comunque in buona fede. Quasi nessuno si prende la responsabiltà; così si accusano gli altri, le circostanze, i virus, il destino avverso, il fato crudele, in un infantile lamentìo di umani che si sono amputati da soli il potere Chiunque viva la propria realtà subendola sta dormendo; è come se avesse scritto la sceneggiatura di un film e poi se la prende con i vari personaggi, circostanze (fotogrammi) creati da lui stesso. Sarebbe bene che "l'ammalato" (preferisco definirlo umano "in itinere") evitasse di sentirsi sfigato, di fare la vittima, di fare l'eroe :sono meccanismi per attrarre l'attenzione; oppure non usasse termini come "sto lottando contro il male!" perchè è in atto una trasformazione (nulla si crea nè si distrugge ma tutto si trasforma), una purificazione, una risoluzione di obsoleti conflitti. Lo stato di malattia in quel momento è parte di te, perciò, come potresti lottare contro una parte di te? Vuoi per caso sconfiggere il tuo naso? lottare contro i tuoi piedi? Anche la malattia fa parte di te, E' TE!!! Se non perdi la calma e comprendi perchè TU l'hai installata e a che serve, senza pietismo ne puoi venire fuori. Non è facile. A volte il corpo non ce la fa, la mente impazza con l'ansia e si schizza dall'altra parte, però almeno uno ci ha provato. Ah dimenticavo: attualmente sono in itinere


martedì 22 marzo 2016

I miei post su FB (7)






Meditiamo , gente meditiamo, per disconnettere programmi che se ne vanno in automatico da quando eravamo una morula nella pancia di mamma; perchè il pilota automatico dell'inconscio agisce se stesso, se non interveniamo. Ci sto provando, è difficile, è una sfida affascinante , a volte è scomodo vedere la bambina ferita che pesta i piedini, sotto le spoglie di adulta. Mentre medito, osservando il pentolone che ribolle salgono a galla ricordi, escrementi, vecchie emozioni, le parole di mamma e papà, malattie , comportamenti dolorosi e, attraverso il filtro della mente meditativa, addolcita da vibrazioni d'amore, vado abbracciando parti " brutte"di me. Quando le accetto e poi le ritrovo negli altri non le combatto più, mi viene spontaneo abbracciare anche le loro; non sono più zoombie, nè una lavatrice senza cuore col programma inserito , sono viva


Conosco persone che , usando lo "spiritualometro" si autocertificano cresciute, passate ad un livello interiore superiore o si autoaffibbiano titoli di tipo esoterico. Già questo la dice lunga.Chiunque stia cercando, perseguendo la propria integrità con pratiche apprese, se la vive in intimità, non è misurabile, è riconoscibile da chi lo vive, è un'emanazione . Guru, falsi profeti, commerciano come qualsiasi altro venditore e tendono a creare dipendenza. Vanno in giro ad aprire chakra , a riconnettere, a prevedere a suon di euro, promettendo a gente disperata o ambiziosa il solito obsoleto potere nel mondo esterno. La verità è semplice, nessuno dal di fuori la può installare; se la persegui arrivano gli aiutini, gli sprazzi di luce, la gioia di custodire un segreto alla portata di chi vuole scoprirlo


Con maggiore frequenza vedo andarsene dall'altra parte parecchi giovani, ex alunni, figli di amici o conoscenti. Percepisco da tempo che scelgo di attraversare i cunicoli stretti della vita e, comunque restare qui, a eroderli dolcemente, lavorando sul mio cambiamento interiore. Quei cunicoli, si allargano e mi lasciano scorrere, sempre più mentre tengo d'occhio chi sono, perchè vivo. Sono venuta qui a fare un corso di perfezionamento, di rimembranza di me e , faticosamente, nella gioia e nel dolore, me ne vado col cuore sguainato. L'ho fatto anche quando non sapevo di farlo poi , vivendo, pregando, meditando, studiando, volendo bene, lasciando che mi prendessero a calci nel sedere ho raggiunto un luogo interiore in cui esperisco la sostanza delle cose , a pelle. Non credo nel caso. Non si vive per caso, non si muore per caso, non ci si ammala per caso; alla base siamo noi a scegliere, consciamente e inconsciamente. Al bando le ciance scolastiche, bisogna trasmettere queste cose ai giovani, altrimenti se ne andranno, qualcuno per noia, qualcuno per disperazione. In un contesto interiore "barbaro" come quello attuale, alcuni giovani se ne vanno perchè sono già troppo avanti spiritualmente e si rifiutano di inserirsi. Come pesci fuor d'acqua, dopo aver annaspato nella palude arida sotto gli occhi di tutti, in solitudine, in incognito , se ne volano nella luce a farsi delle belle nuotate


Mi chiedo da sempre cosa può cambiare tra mezzanotte di stanotte e mezzanotte e 1 minuto , nelle vite degli umani. Certo , si cena, si fa caciara, il trenino con samba ,abbracci e baci, sorrisi, ricchi premi e cotillons ma è proprio tutto lì? Come una formichina medito e prego ogni giorno della mia vita, per fatti miei e percepisco sempre più la differenza tra l'essere preda di emozioni come foglia al vento, e gioire di nulla, accompagnarmi alle difficoltà con equilibrio. Nella meditazione di stanotte ho svuotato il serbatoio delle lacrime per i cari andati dall'altra parte, mi mancano!, eppure anche quella malinconia è stata tenera, accettata. Se proprio ci va di augurare qualcosa a qualcuno, potremmo augurarci di aprire mente e cuore prima di tutto verso noi stessi, attingendo a quella forza , spirito santo, che serpeggia intorno, ci pervade e che non vede l'ora che diamo l'ok, per inondarci del dono della pace interiore. Si, andremo sull'ottovolante della vita su e giù, comunque!, ma ci sarà data" l'abilitazione" a farlo


E' importante meditare in questi giorni di grande luce; così , come le formiche , accumulo provviste energetiche ( ne ho un gran bisogno in questo periodo!). E' necessario scegliere tra il Natale di plastica e quello"ristrutturante". Una volta scelto, meditare si può: pregando,da soli, insieme, nella propria casa, fra gli alberi, camminando, cantando ecc. Cristo non arriva solo a Natale, c'è sempre, frammisto alla vita, stampato nel sole: ma tra il 24 e il 25 dicembre risplende la sua massima forza e, se si vuole, con essa si possono fare le grandi pulizie (interiori). Felice flebo di luce a tutti!


Arginiamo le parole spaventate dei media con il silenzio della preghiera meditativa. E' la tisana profumata/calda che aiuta noi e tutti coloro che sono stati scaraventati di colpo fuori dalla vita fisica. Coccolo i trapassati con la preghiera,( ma anche i vivi) con tenerezza, li rassicuro come fossero bimbi


"Praticare" discipline varie, vuol dire usare strumenti per sbloccare. Se usi la zappa per dissodare un terreno, perchè vuoi che la terra sia uniforme, incontrerai pietre, buchi, radici, frammenti di vita rinsecchita e morta. Il percorso di ritorno " a casa", all'interezza, è doloroso, per certi versi pericoloso. Non è un viaggio facile, nè un tour di gruppo. L'energia smossa dalle tecniche (se è vero che stai smuovendo) ti spinge nei processi di risoluzione: starai temporaneamente peggio, l'importante è saperlo. Se non accade nulla, potrebbe essere che sei già "intero" (o fingi di esserlo) oppure che stai semplicemente "collezionando" tecniche e , come collezionista , ti adorni di oggetti, virtuali,ma pur sempre oggetti. La buona notizia è che, una volta dissodato, se non accumuli pietre, buchi, radici, frammenti di vita morta e rinsecchita, la zappa non serve più



giovedì 11 febbraio 2016

Ad Anna





Quattro anni che sei andata dall’altra parte
ed  è come se fosse ieri.
Così apro il pacchettino della memoria  e
trovo:
l’abito rosa “aggraffato” con le bretelle di strass,
l’odore tuo nell’armadio perchè mi ci nascondevo,
le tue arrabbiature,le mie
le nostre risate a perdifiato fino alle lacrime,
il rito  della pastiera,
gli  abiti colorati sul’abbronzatura,
il rossetto fucsia,
la canzone del “peretillo”…. e tanto altro.
Quotidiani momenti, preziosi, che abbiamo voluto vivere insieme
 che si ripetevano, che si ricordano, i mattoncini dell’amore.
Volevamo stare lì, occhi negli occhi, a coccolarci,
volevamo che l’altra stesse bene, facevamo a gara
e quella era l’unica competizione tra noi.
Così , il  pacchettino della memoria
pieno di piccoli momenti e piccoli oggetti, tremola,sfuma,
si  trasforma in  due cuori allacciati, fratelli gemelli, mai separati
neanche dalla lontananza.
Ciao mammina






mercoledì 16 dicembre 2015

La vita vuole vivere


Amo la vita che è in me,
a momenti mezza morta.
Non importa : il genio biologico del corpo
va avanti, spirito intelligente, santo
incompreso.
Quanto dolore e fretta e problemi inutili,
ci infliggiamo
pur di trottare sulle scene,
attori "consumati"(!!)
che consumano solo se stessi.
Guai ! a fallire: la platea  fischia e, in fondo,
pensiamo di esistere solo nella performance;
lei va in automatico,  per il solo fatto che qualcuno ci veda.
Ci abbelliamo, adorniamo, rendiamo fruibili, leggibili.
Chi ama chi?
Mi amate per la commedia che recito al mondo
o perchè amate ME?
Così IO mi amo,
in bruttezza e bellezza,
nel bene e nel male,
in salute e malattia,
in ricchezza e povertà.
Perchè, saggiamente,
la vita vuole vivere,
a prescindere.