Stando tra
la gente non percepisco serenità: sorrisi finti o stentati, occhi sfuggenti,
sguardi distratti, molti sono rinchiusi nelle gabbie mentali
allestite da loro stessi, come quelle
dello zoo in cui si usano “custodire”
animali in cattività. La gabbia mentale
è costituita da paure, pensieri neri ricorrenti, schemi fissi, meccanismi
automatici copiati da altri e risulta molto più solida di qualsiasi altra
prigione. Il progetto ansioso delle
mille incombenze da smaltire in giornata si snoda e rifugge da
distrazioni; in questa cultura , tutto ha
da essere produzione e, se esercitare il
senso dell’umorismo o ridere portano via
il prezioso tempo commerciale, bisogna smetterla e richiudersi nello spazio angusto
di quelle quattro obsolete idee, con cui si sono edificate le sbarre della
gabbia. Ovviamente “il rinchiuso” quando
incontra “un sorridente” sospetta che: 1) il sorridente non abbia nulla da fare
dalla mattina alla sera; 2) il sorridente voglia prendere in giro i
“produttori” (indefessi); il sorridente sia
cretino. Se si potesse condannarli per abuso di serenità … che avranno mai da
sorridere poi, sono sicuramente
superficiali! “Il tempo è denaro” urla arrogante
nelle gabbie mentali e centuplica le sbarre per bloccare i poveri animali in cattività, per renderli
competitivi, per distoglierli dall’intimità, per fargli guadagnare qualche
soldo in più. E fuori dalla gabbia …. Il sole splende , sempre diverso a
seconda delle stagioni e regala questa vita, regala a tutti, (anche a chi ha
scelto la gabbia), riscalda, informa, a volte esagera col calore, mentre c’è un
mondo che si trasforma solo perché lui
c’è. Basterebbe connettersi con l’intelligenza e generosità del sole per capire
che “il tempo è denaro” è una perversione da umani all’oscuro di ciò che è
veramente importante. E’ nel tempo-arte che nasce e cresce la vita, fatta di
sorrisi solari , che , come raggi, connettono gli uni agli altri e danno
origine alla fratellanza; finché ce ne andremo , come fredde lune, in mezzo agli altri occupandoci
solo dei casi materiali nostri , non potremo trasformarci in tanti piccoli soli creativi ; avremo lavato
migliaia di piatti o pagato centinaia di bollette , estinto decine di faccende quotidiane
ma rimarrà la domanda , nell’aria, ronzante e fastidiosa come una zanzara tigre:
la vita è tutta qui ? Molta gente se ne va nell’aldilà, in tandem con la zanzara che
sibila la domanda“inevasa” e non c’è
spray che tenga. Non mi pentirò mai del tempo “perso” per aiutare gli altri,
far ridere , ridere, cantare, giocare col cane, viaggiare, scrivere,danzare,
sdrammatizzare, meditare, inventare passi di danza, pregare e tutto ciò non mi ha impedito di occuparmi
della casa e del lavoro, anzi mi ha procurato
la gioia di sentirmi creatrice delle mie giornate, un saggio mix di dovere e
piacere. Non avere tempo è la disgrazia peggiore che ci possiamo auto
infliggere, è uno stato comatoso ma il
coma è reversibile. Appena spostiamo la lancetta mentale da tempo-denaro a
tempo-arte, le sbarre ghiacciate della
gabbia svaniscono ; il pensiero si espande, viaggia nello spazio, riscalda chi è vicino e chi è lontano, si somma ad altri pensieri di
pace e ci si sente sereni perché, finalmente, si assapora il gusto dell’adesso,
unica certezza .