giovedì 23 maggio 2013

Essere o non essere



Arriva l’estate, incombe la prova costume. Quante scadenze, legate al consumismo, frammentano di banalità le nostre vite; nessuno si sogna di celebrare la rinascita della primavera che esplode in tutta magnificenza ma, ogni donna inizia a soffrire all’idea di esibire rotolini, cellulite e dintorni quando andrà al mare. Diete e privazioni sono inevitabili, soprattutto nelle giovanissime, perché il bacino è largo (non omologato) e le gambe “cicciottelle”. Convalidare un solo modello di donna, magrissima, alta, androgina soprattutto nel contesto italiano (non siamo propriamente nordiche) vuol dire tagliare fuori la diversità di donne mediterranee comunque belle ma a forma di anfora. Che crudeltà voluta!  Che bel lavoretto di condizionamento attraverso riviste, spettacoli, concorsi di bellezza; persino i manichini nelle vetrine sono nordici e magri. Quasi nessuna donna è esente dal plagio: le più giovani faranno la fame ai confini dell’anoressia e anche oltre; le più adulte avranno una convivenza difficile con se stesse e le proprie rotondità, odiando zone del proprio corpo, in un insanabile quanto assurdo conflitto intimo. Nelle pubblicità degli ultimi anni la cellulite è descritta come una malattia e nessuno si è sognato di mettere in discussione questo nuovo assunto, per esempio con una raccolta di firme; si eviterebbe così il martellamento sulle giovanissime, che si sentono “malate” e, nel pieno della freschezza giovanile, si precipitano ad acquistare la crema Sbarbatoline, che le liberi “dall’inestetismo”. L’unica zona ad essere veramente antiestetica e cinica, è la mente manageriale di chi diffonde tali messaggi, interessata solo a lauti guadagni. In conflitto con loro stesse, tante piccole donne rifiutano di stare bene nella propria pelle, di essere felici ubriacate dalla pioggia di ormoni che se ne andrebbe allegramente in giro nelle loro vene. Che barbara iniziazione è questa, che passa attraverso il rifiuto della meraviglia- corpo se non è come da manuale, un manuale scritto da un sistema che non prevede la felicità dell’essere ma solo una vita da consumista. Così le piccole donne si tuffano in una giostra stressante di dieta, attività fisica, creme e trattamenti; a sera, vanno a dormire con la segreta speranza di ritrovarsi, al mattino, belle, nordiche e androgine, come rifatte dee televisive. Per anni ho insegnato fitness a centinaia di donne e ho inteso trasmettere il divertimento e la gioia dell’attività fisica come ricarica energetica, scarico di tossine fisiche e mentali e piacere di stare insieme; so per esperienza che avere cura di sé è un impegno per tutta la vita e non passa dal rifiuto di se stesse bensì dall’accettazione del corpo così com’è, dalla voglia di tenerlo sano. Perciò, l’attività fisica è sempre nel cuore delle mie giornate, gioiosa, libera, costante, inevitabile e senza nessuna finalità da sartoria (taglia-modifica-riduci). In fondo Botticelli raffigurò donne abbondanti con cellulite (NON è una malattia ma un’espressione naturale del corpo delle donne, legata all’assetto ormonale) e quei dipinti sono ancora lì ad affascinarci, nella loro naturalezza e bellezza. 

Anno 2050, su una bancarella, al mercato delle pulci si vende una raccolta di vecchie riviste datata 2013: alcune donne se le passano, indicandosi a vicenda le foto. Sono immagini, abbellite da ritocco al computer, di donne rifatte, siliconate, fasulle, non biodegradabili e di quelle ipermuscolate , a mò di mucca pazza, a furia di ormoni steroidei. Occhi infastiditi dal cattivo gusto per le immagini scadenti guidano mani indifferenti, che lasciano cadere le riviste sulla bancarella.

giovedì 16 maggio 2013

Ho sognato



Entro nella musica
la musica entra in me.
Come palla di luce
animata, scattante
mi catapulto su pareti grigie.
I colori si accendono
laddove rimbalzo euforica.
Corpo non grava
coscienza è fluida
ghirigori di luce
trasmutano il grigio.
Di colpo si accende
un allegro caleidoscopio
mi ci rotolo dentro felice
rimirando stupita
note colorate
che mi attraversano. 


martedì 14 maggio 2013

Show must go on?




(Estate 2010)                     
Estate. Seguo con lo sguardo mia madre che cucina. Sistema ordinatamente i peperoni nella padella, li rivolta su loro stessi allineati , riempiendo  gli spazi vuoti. Poi aggiunge olive nere, capperi, pane grattato, copre con un coperchio. Ridiamo di nulla o forse perché gustiamo  la gioia di stare insieme. Di tanto in tanto mamma  spia i peperoni, ne sorveglia la cottura e fa il tifo perché i colorati ortaggi s’insaporiscano per esaltare le nostre papille gustative. Questo cibo è benedetto dalla cura con cui mamma lo cucina , intessuto delle nostre risate e ci farà bene. Anche lei sta bene nel prepararlo perché , a tratti, si  perde nella padella e se ne va fuori dal tempo: sta effettuando la meditazione dei peperoni. Dove c’è cura non c’è fretta, dove non c’è fretta c’è creatività e pace. Che ghiotta creazione  i peperoni fritti.
Riprende la consueta sarabanda settembrina. Pelle dorata dal sole, levigata dal mare, addio. Robuste dormite non interrotte dal suono della sveglia, ciao ciao.  Vacanza è vivere il proprio  ritmo interiore; senza tivù, lontano da spazi mediatici pubblicitari. Non c’è bisogno di alcuna superflua mercanzia se si è connessi al mare, alla campagna, al sole , ai cieli stellati in montagna .Purtroppo ritorna il tempo commerciale, quello sezionato da mille “devo”,  attraversato da voci imperiose, sgraziate che ti intimano “Sbrigati!” (ma si potrà’ ridere ogni tanto?). Incontrando qualcuno per strada  si dirà che non possiamo fermarci, che si hanno troppe “cose “ da fare ( nel dirlo ci sentiremo disperati ma importanti) ; si lotterà col senso di colpa  le poche volte seduti senza far niente, i vuoti nell’anima li riempiremo con altra tivù … Perché qualcuno ci ha detto che il tempo è denaro.  Che la produzione è al primo posto. Che non importa   “come” fare le cose  ma  “quante” se ne portano a termine. L ‘impeccabilità e il rito nell’operare sono  debolezze (sei lento!); ammonticchi servizi diversi, frammentati , veloci e, soprattutto utili. Tu ti deframmenti.  E  Il tempo delle donne? Appartiene a tutti tranne  che a loro.  Aspetteranno  la vecchiaia per comporre poesie? (sempre dopo aver pulito il vater)  Sacrificheranno le ore notturne per pubblicare articoli sui giornali? Dovranno sperare che i figli escano da casa per frequentare la palestra e occuparsi della propria salute? Sarà necessario prendere le distanze da mariti e compagni per affermare il diritto ai propri spazi creativi (che possono essere in cucina ma non solo)? Intanto si lavora, si lavora per “mettere da parte”; molti dicono di farlo per i figli ma è un vizio, la bulimia dell’anima dimenticata,  la fame incolmabile di affetto, meditazione, preghiera. Si accumulano proprietà e soldi per il futuro ma  i soldi non spesi non sono nostri,  le case non abitate non sono nostre. Le canzoni non cantate, le poesie non scritte, le carezze non date, gli abbracci  rimandati  (perché ora ho da fare),le danze non danzate,  la cooperazione ridente non vissuta, le parole d’amore non dette , le risate di cuore non rise, l’aiuto non dato, l’attenzione non rivolta, li abbiamo persi. In nome di un copione stantio agito per abitudine che distrugge il delicato arazzo d’amore quotidiano. Esiste un solo tempo, il presente, e il tempo non è denaro, è arte. Il passato è passato, il futuro non c’è ancora (potresti morire prima di raggiungerlo). ORA è il tempo di pregare, giocare, voler bene, capire, abbracciare, cooperare, cantare, meditare, creare. Così, dopo aver lavorato per assicurarci il companatico e un tetto decente sulla testa, CHI ci impedisce di vivere un ritmo naturale che ci ricolleghi al nostro eterno bambino interiore?  CHI ha detto che gli adulti debbano essere produttivi e aridi?   Che cosa stiamo facendo ai bambini semplicemente dando QUESTO spettacolo di noi? Il corpo è solo il vestito della nostra anima e dovremmo smettere di infliggerle schemi di vita che non la rendono felice. E se sono schemi che altri hanno progettato per noi, siamo liberi di metterli in discussione e di CREARNE  altri. Anche se andremo controcorrente, come i salmoni che risalgono faticosamente  i corsi d’acqua per ritornare alla Fonte.

sabato 11 maggio 2013

Il popolo che prega




E’ giunto il momento di scegliere interiormente e praticamente da che parte stare.Accadono eventi storici luttuosi e sembrano lontani; proviamo compassione, cordoglio,  tristezza, quando  giungono le immagini  televisive di episodi di violenza.  Il popolo tibetano non ne può più: è stato aggredito, ucciso, disperso, confuso etnicamente ,il popolo gentile, il popolo che diffonde nell’etere la preghiera che ricade come pioggia di luce su tutta l’umanità. Nell’occidente indaffarato dove “tutti vogliono tutto per poi accorgersi che è niente “ (Renato Zero) comunque “L’ESSENZIALE  E’ INVISIBILE”(Saint-Exupèry) e questa verità ormai alberga nei cuori di tutti i “tibetanidentro“che hanno scelto  di esserlo nella vita quotidiana . Un “tibetanodentro” è paziente, solare, gentile, trasparente, generoso, collaborativo;  incoraggia  e loda gli altri, li nutre con lo sguardo, le parole e le opere anche quando nessuno lo vede. A volte si arrabbia perché non ce la fa più ma appena sotto l’arrabbiatura c’è il substrato, coltivato  quotidianamente ,di armonia e  pace , scelte faticosamente. Il “tibetano dentro” è considerato “fesso” in un mondo dove ha ragione chi urla , bestemmia e intimidisce ma lui ama la vita che è già bella e tanta solo perché E’ LA VITA; non si interessa del superfluo o dell’accumulo, anche se gli arriva tutto in abbondanza, è sereno, perché la connessione con la Vita lo riempie di gioia. Il” tibetanodentro” è circondato da “cinesi” : impazienti, duri, manipolatori, tirchi, accentratori di potere, presenzialisti, calcolatori , furbastri che esibiscono bei sentimenti mai provati. Scoraggiano ,sminuiscono,urlano, prevaricano violentano psicologicamente e a volte fisicamente ma anche  quella è una scelta .Cosa fare? Prendiamo le distanze  dai “cinesi”, scegliamo  nel cuore, con un patto sacro con noi stessi, e poi nel quotidiano, altri “tibetani” ; facciamo gruppo e operiamo nella società come salmoni che vanno controcorrente per ritornare alla Sorgente. Scopriremo di essere in tanti a desiderare un mondo migliore per noi e per chi verrà, scopriremo  che vivere è bellissimo se c’incamminiamo volutamente verso la Pace e l’Amore. Però dobbiamo scegliere, se non ci esprimiamo con l’esempio,c’è la probabilità di sembrare ignavi.  E chissà che, dopo una scelta consapevole  potremmo verificare che, i rapporti con i “cinesi” della nostra vita, cadono  ad uno ad uno,come foglie morte.


sabato 4 maggio 2013

Secondo me 2



La madre indica la strada ai bambini, fornisce i mezzi perchè la percorrano, si fa da parte quando sono diventati autonomi. Il potere del cuore,è come il sole: riscalda, non possiede, sostiene, regala , sorge tutti i giorni, non si aspetta nulla in cambio, si autogenera
Senza uova di Pasqua, nè distrazioni, andando per boschi e laghi e montagne , ho avuto la sorpresa di concentrarmi meglio sulla resurrezione di Gesù
Lo sguardo di mia madre, quello di Rosanna, di Lucrezia, di Canillo, dei bambini, dei cuccioli, è una delle gioie mute della vita. Poi c'è il sole, l'acqua, l'intestino che funziona, le stelle, le frittelle di borraggine, il silenzio, la colazione al mattino, un pò di nostalgia, qualche ricordo, la primavera, la passione per la mia evoluzione, la condivisione, una canzone, bacetti, questo sole
Trasforma trasforma e la vita diventa sempre più mia, io divento sempre più me, le risorse attivate per mantenere l'energia "up" ( meditazione , preghiera, reiki, canto, eft, costellazioni) ormai vanno in automatico. Grazie Quotidiano, grazie Cielo (è difficile mettere il punto alla fine di un pensiero , mi sembra un finale che non c'è)
Il Vesuvio e il Monte Somma , come due seni di donna distesa sull'acqua, che fa il morto ma.. fuoco dentro e quando erutta FUJTENNE!! Indizi disseminati nei sogni, ricordati o no al risveglio, vado in altri mondi mentre dormo e, al mattino provo un senso di grata pienezza. Canillo afferra i miei piedi, ancora per aria e chiede la concreta pappa
Buonanotte a tutte le persone con la coscienza leggera , che dormono come bimbi e cuccioli e, nel sonno , fanno visita come carezze a quelli che hanno ancora la guerra dentro ( e fuori)
Canillo cresce e morde; coi dentini esplora il suo mondo che è fatto delle mie sedie, delle mie coperte, delle mie piante. Fotografarlo è stata un'impresa: scattavo e scappava,nell'inquadratura rimaneva la scia marroncina , peletti volanti o la coda. Così ,dopo una giornata di appostamenti da paparazza, vi presento Sua Dolcezza Canillo
Straordinarie donne "comuni", polivalenti ,affermiamo il nostro valore umano, la presenza amorevole e produttiva nel quotidiano. NOI NON SIAMO IL CARTOON CHE SI SONO INVENTATI PER NEGARE IL LAVORO CHE FACCIAMO TUTTI I GIORNI!! SIAMO VERE, VERAMENTE STANCHE DEGLI STEREOTIPI. EVVIVA I CUORI APERTI DELLE DONNE!
Canillo, meticcio trovatello imbustato-sigillato-buttato di tre mesi, è a casa mia da metà dicembre. Rosicchia piante, sedie, fa tanta pipì (volevo chiamarlo Ruby da rubinetto) e pensa di essere mio figlio. Produce feci artistiche , strane figure che hanno un senso (da qui è nata la consultazione quotidiana dell'oracolo di m...). Ora basta scrivere di lui, me lo vado a coccolare
 
Credo che per noi "privilegiati" del mondo consumista sia doveroso meditare e pregare per chi è meno fortunato; checchè ne diciamo, abbiamo solo paturnie mentali mentre c'è chi non ha cibo, acqua, casa. Spero di avere la forza, in un giorno non lontano,di donare non solo cure, affetto ,comprensione. Natale dovrebbe accadere tutti i giorni
La parola suggerisce contenuti. Penso all'espressione ridere di cuore: il cuore si espande quando l'allegria muove da lui, sussulta, fa capriole ,irradia. Il contrario è ridere di muscoli facciali e basta ( ginnastica di convenienza). I bambini ridono di cuore e chi ha voluto rimanere bambino, senza ascoltare i promotori di furbizia (con facce muscolose).
Natale, festa di Gesù,simbolicamente nasce il Bambino nella grotta del cuore;ma bisogna cercarselo tra panettoni, alberi addobbati, abbuffate, regali , gingle, giocate a carte . Lo spot del Natale americano ci ha propinato babbo natale come gestore di doni (che dobbiamo comprare noi) ed è mediaticamente potente. CHI si tira fuori , sta vivendo il tempo dell'Avvento, nel silenzio. Scegliamo il Natale, dentro.
Il chackra del cuore è al centro del petto; in alto i chakra che ci collegano al cielo, in basso quelli che ci ancorano alla terra. Il cuore, perciò, riunisce cielo e terra. Quando si medita e quando si prega di cuore, (non soltanto con le parole), l'energia divina immacolata si espande dentro e fuori di noi. Che miracolo diventare nel quotidiano energeticamente immacolati.
Pur stando vicini fisicamente si staziona in piani diversi di realtà; è come stare uno a Sidney l'altro a Pechino. Anche se urli a che serve, la distanza mentale è incolmabile. Però l'abbraccio di cuore reciproco parla tutte le lingue e la piccola Rosanna è assolutamente poliglotta.
Stasera è Samain , Capodanno celtico volgarmente divenuto Hallowen , la notte dei morti viventi; per i Celti, popolo di pastori e agricoltori rappresentava la fine dell'estate. Era il confine atemporale tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Stasera si può spegnere la tivù, accendere una candela, un incenso e connettersi con i cuori dei nostri cari defunti cantando, pregando o semplicemente ricordando.
Napoli è una città terapeutica. La globalizzazione c'è sempre stata, profonda , tra anime di corpi assediati dal traffico, dalle difiicoltà, dal rumore, dalla carenza di servizi, dalla folla di extracomunitari ( che ormai parlano la lingua napoletana). Napoli sarebbe già deflagrata se la gente non avesse agito il cuore. Organizzerò soggiorni di un mese per tutti coloro che non sanno ancora cos'è la carità.
 
La rete (web) serve , basta non caderci dentro.
 
Olimpia Shakti Riccio