(Estate 2010)
Estate. Seguo
con lo sguardo mia madre che cucina. Sistema ordinatamente i peperoni nella
padella, li rivolta su loro stessi allineati , riempiendo gli spazi vuoti. Poi aggiunge olive nere,
capperi, pane grattato, copre con un coperchio. Ridiamo di nulla o forse perché
gustiamo la gioia di stare insieme. Di
tanto in tanto mamma spia i peperoni, ne
sorveglia la cottura e fa il tifo perché i colorati ortaggi s’insaporiscano per
esaltare le nostre papille gustative. Questo cibo è benedetto dalla cura con
cui mamma lo cucina , intessuto delle nostre risate e ci farà bene. Anche lei
sta bene nel prepararlo perché , a tratti, si perde nella padella e se ne va fuori dal tempo:
sta effettuando la meditazione dei peperoni. Dove c’è cura non c’è fretta, dove
non c’è fretta c’è creatività e pace. Che ghiotta creazione i peperoni fritti.
Riprende la
consueta sarabanda settembrina. Pelle dorata dal sole, levigata dal mare,
addio. Robuste dormite non interrotte dal suono della sveglia, ciao ciao. Vacanza è vivere il proprio ritmo interiore; senza tivù, lontano da spazi
mediatici pubblicitari. Non c’è bisogno di alcuna superflua mercanzia se si è connessi
al mare, alla campagna, al sole , ai cieli stellati in montagna .Purtroppo ritorna
il tempo commerciale, quello sezionato da mille “devo”, attraversato da voci imperiose, sgraziate che
ti intimano “Sbrigati!” (ma si potrà’ ridere ogni tanto?). Incontrando qualcuno
per strada si dirà che non possiamo
fermarci, che si hanno troppe “cose “ da fare ( nel dirlo ci sentiremo
disperati ma importanti) ; si lotterà col senso di colpa le poche volte seduti senza far niente, i
vuoti nell’anima li riempiremo con altra tivù … Perché qualcuno ci ha detto che
il tempo è denaro. Che la produzione è
al primo posto. Che non importa “come”
fare le cose ma “quante” se ne portano a termine. L
‘impeccabilità e il rito nell’operare sono debolezze (sei lento!); ammonticchi servizi
diversi, frammentati , veloci e, soprattutto utili. Tu ti deframmenti. E Il
tempo delle donne? Appartiene a tutti tranne che a loro. Aspetteranno la vecchiaia per comporre poesie? (sempre dopo
aver pulito il vater) Sacrificheranno le
ore notturne per pubblicare articoli sui giornali? Dovranno sperare che i figli
escano da casa per frequentare la palestra e occuparsi della propria salute? Sarà
necessario prendere le distanze da mariti e compagni per affermare il diritto
ai propri spazi creativi (che possono essere in cucina ma non solo)? Intanto si
lavora, si lavora per “mettere da parte”; molti dicono di farlo per i figli ma
è un vizio, la bulimia dell’anima dimenticata, la fame incolmabile di affetto, meditazione,
preghiera. Si accumulano proprietà e soldi per il futuro ma i soldi non spesi non sono nostri, le case non abitate non sono nostre. Le canzoni
non cantate, le poesie non scritte, le carezze non date, gli abbracci rimandati (perché ora ho da fare),le danze non danzate, la cooperazione ridente non vissuta, le parole
d’amore non dette , le risate di cuore non rise, l’aiuto non dato, l’attenzione
non rivolta, li abbiamo persi. In nome di un copione stantio agito per
abitudine che distrugge il delicato arazzo d’amore quotidiano. Esiste un solo
tempo, il presente, e il tempo non è denaro, è arte. Il passato è passato, il
futuro non c’è ancora (potresti morire prima di raggiungerlo). ORA è il tempo
di pregare, giocare, voler bene, capire, abbracciare, cooperare, cantare,
meditare, creare. Così, dopo aver lavorato per assicurarci il companatico e un
tetto decente sulla testa, CHI ci impedisce di vivere un ritmo naturale che ci ricolleghi
al nostro eterno bambino interiore? CHI
ha detto che gli adulti debbano essere produttivi e aridi? Che
cosa stiamo facendo ai bambini semplicemente dando QUESTO spettacolo di noi? Il
corpo è solo il vestito della nostra anima e dovremmo smettere di infliggerle
schemi di vita che non la rendono felice. E se sono schemi che altri hanno progettato
per noi, siamo liberi di metterli in discussione e di CREARNE altri. Anche se andremo controcorrente, come
i salmoni che risalgono faticosamente i
corsi d’acqua per ritornare alla Fonte.
Nessun commento:
Posta un commento