Mia madre è trapassata. Così sono legata alla cordata di
donne che continua a vivere , con la testa voltata all’indietro, a ricordare
l’infanzia , a risentire risate, a rivedere gli spot della vita insieme. Chiusa in casa, in compagnia delle emozioni, mi guardo soffrire
mentre rassicuro mamma con le preghiere. Qualcuno mi dice di distrarmi ma
perché? Anche questo dolore fa parte del nostro amore. Le lacrime non bastano, sono costretta a
sporgermi sul bordo dello strapiombo e a guardare di sotto; lì c’è il vuoto di
lei, immenso, che potrebbe essere colmato anche solo da un suo bacio delicato.
“Ti abbraccio e ti “abbacio” ci dicevamo scherzando, dopo che, una volta ,
mamma risucchiata dalla “a” della parola “abbraccio”, la aggiunse anche all’altra . La nostra intimità, era frutto
della somiglianza dell’anima; nell’ultimo anno mi diceva spesso una frase: ”
Siamo della stessa sostanza, abbiamo il cuore nobile”. Mamma mi ha insegnato
l’amore incondizionato per cui se ami qualcuno prendi tutto il pacchetto, nel
bene e nel male e, nonostante l’arroganza, dispensi faticosamente, la preziosa
pace interiore. Quanto abbiamo riso io e mamma! Facevo il clown per lei, perché
ridessimo a crepapelle; giochi di parole in dialetto napoletano, battute e
scioglilingua, che, come un’esperta spalla, le porgevo perché avesse il piacere
di ripetere vecchie rime e proverbi, patrimonio verbale della nostra famiglia.
In fondo l’amore è fatto di attenzione, di gesti rituali ripetuti, di piccole complicità
quotidiane, di ricordi condivisi, di gioco, di accettazione, di energia che
scorre come un tappeto tra due persone che l’hanno srotolato volutamente. Vedo
quest’energia rappresentata nell’immagine di Gesù che emana due raggi dal
cuore; l’obiettivo delle nostre vite era ed è, diffondere luce del cuore anche
per chi ancora non ce l’ha. Io e mamma
ci siamo trattate con gentilezza e presenza, con attenzione e cura, come
fossimo due cristalli trasparenti; ognuna delle due voleva che l’altra stesse bene
e s’impegnava per questo. Ci siamo confidate, sostenute, coccolate,
abbracciate, abbiamo intrecciato sguardi nutrienti con i nostri occhi simili
nel colore e nella forma. Tutto ciò mi manca: durante le giornate, a tratti, il
mondo perde colore, si svuota, divento estranea a quanto mi circonda, ho
bisogno di stare sola. Poi visualizzo il suo viso, prego per lei e il mondo,
per un po’, si riaccende . Non è facile scrivere di mamma; la commozione mi
prende mentre le parole dal foglio me la riportano qui, ma voglio condividere
la gioia di avere amato ed essere stata amata, con tenerezza , senza rimpianti .
Ho amato mamma da viva, con tutto il cuore, non ho scoperto il suo valore umano
adesso. Nel pacchetto” dell’amore ho
trovato l’accettare che il corpo di
mamma non ci sia più ma il tappeto luminoso tra me e lei , da cuore a cuore, è
percorribile, sempre.
Ci unisce
sempre
il cordone invisibile
attraversato a doppio senso
da memorie.
Il nostro amore
è irradiato da cuori a specchio,
luccicanti come vetrate di chiesa,
colorate di rosa, di verde.
La mia e la tua luce,
raddoppiata,
mi scorre nelle vene,
mamma.
sempre
il cordone invisibile
attraversato a doppio senso
da memorie.
Il nostro amore
è irradiato da cuori a specchio,
luccicanti come vetrate di chiesa,
colorate di rosa, di verde.
La mia e la tua luce,
raddoppiata,
mi scorre nelle vene,
mamma.
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