lunedì 1 agosto 2016

I miei post su FB (8)




Quante volte non ci sembra "giusto" il modo in cui si muore; parte l'indignazione , forte , perchè, in questo sistema balordo ,non è chiaro perchè viviamo. Viviamo per mandare a memoria "nozioni" che non sono veri strumenti per vivere? per attaccare sul muro un pezzo di carta che ci dichiara laureati? per impegnarci con sofferenza in famiglie "sottosopra" da bonificare alla luce di una saggezza non ancora presente? per consumare relazioni problematiche in cui ognuno va per fatti suoi pensando sia la norma? per comprare una casa che lasceremo e in cui impegniamo tutte le energie? La vera mancanza di valori è la caduta della voglia di vivere, la fede in quella parolina potente che è "VITA". In alcuni momenti a me è mancata quella fede e mi sono ritrovata in situazioni difficili, ai confini con la morte. Continuo a percepire sottilmente che siamo SEMPRE noi a decidere, anche inconsciamente, quando e se passare dall'altra parte.

Questo sistema segue le leggi dello spettacolo, come ci ha addestrati a fare Holliwood con anni e anni di modelli fasulli; da allora in poi ci siamo messi in posa davanti alle telecamere (anche se non ci sono), siamo diventati iene ridens. Quanta vera bontà c'è nell'essere sempre "carini" in pubblico, esemplari nel comportamento, sorridenti e disponibili? Eppure ci sono giorni in cui ti ballano i cosiddetti per la testa... Si raccontano le proprie gesta per raccontare soprattutto a se stessi di essere buoni- bravi- belli, semplicemente perchè non ci si ama; "il pubblico" , con appalusi virtuali, rimanda la pallida eco che colma, temporaneamente, carenze d'autoamore. Spesso, nel privato, l'attore vive disagi, volgarità, solitudine ma....eccolo brlillare di nuovo!! sul palcoscenico del sistema per disponibilità, stressando il corpo, imponendosi fatiche solo per ricevere pugnetti di considerazione. Di solito, dopo la recita,non avanza neanche un pò di energia per la cura di se nè per il lavoro interiore; quest'ultimo consente SEMPRE di creare un legame con la pura energia, quella che ti sostiene VERAMENTE in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, mentre il mondo di fuori, tranne qualche rara anima gemella,appena brilli un pò di meno come attore, smette di applaudire e passa ad altri, proprio come si fa ad Holliwood

E' bello superare i propri limiti, vedendoli: non possiamo cambiare nessun altro se non noi stessi, poi per "contagio" le forme pensiero si propagano intorno, come onde elettromagnetiche. Attenzione però a non utilizzare il concetto "produttivita'" per le faccende interiori: si rischia di ricercare spasmodicamente di diventare "illuminati" e "perfetti" a tutti i costi, di sentirsi diversi e superiori perchè si medita , "gureggiando", oppure di vivere in una bolla avulsa dal presente, facendo i perfetti, i simpatici, i sorridenti , fingendo una serenità posticcia. Nel privato, deposto il personaggio, si ritorna a spegnersi , a incazzarsi, tanto il pubblico non c'è. Così , nell'attesa dell'illuminazione si vive male, nell'attesa di risolvere i conflitti si è scontenti. Ho fatto mia la frase dell'EFT che picchietto sui punti noti OGNI GIORNO: "Anche se ho dei limiti, mi amo e mi accetto completamente e profondamente"

Nella terra dei Luoghi Comuni "Mazz e panell fann e' figlie bell". Un bambino picchiato, anche se gli dai il pane prima o dopo le botte, sarà un individuo senza centro, forse per sempre. Se è un umano di cuore , diventerà troppo buono, vorrà compiacere, essendosi costituito tappeto (per amore), poichè è stato "sbattuto" come tale. Se è un umano di testa, diventerà "cattivo", anaffettivo, sceglierà di frequentare "umani-tappeto" a cui fare quello che hanno fatto a lui ,anche solo virtualmente:( aggressività, bullismo, mobbing). Tento di ascoltarmi mentre parlo; il pilota automatico mentale snocciola idiozie, diventate verità solo grazie alla ripetizione. Mi viene in mente Carmelo, il pappagallo del caseificio di fronte a casa ,a cui si fa ripetere ciò che si vuole, impegnando un pò di tempo ( con risvolti "moooolto" divertenti!). Devo connettere parole e mente: nonostante l'ammirazione per Carmelo, per le piume colorate, per le gracchianti parole,non sono Carmelo

Che utile commedia,la vita. Scelgo ruoli, di volta in volta,per capire,per diramarmi nella compassione (ma sono anche spettatrice). Fischio sempre meno e non faccio "buu"ai personaggi "cattivi"che incrocio, tanto ce li metto io, per imparare ad accogliere chiunque e,quindi, per accogliere la personale compagnia teatrale interiore. Nella tournee di vita, riempio la valigia di indumenti puliti/sporchi; la valigia e'bella/brutta ma intera. Scendo sempre piu' dall'altalena, accetto gioia/dolore, piantata a gambe larghe. Quanto amore provo! per me, per tutti. A sprazzi percepisco vita/morte e va bene cosi': la consapevolezza, in questa dimensione,funziona a corrente alternata, come le lucine di Natale. Mi voglio bene, mi faccio tenerezza. Concludo con "autohoponopono":"Mi dispiace, mi perdono, mi amo, mi ringrazio" (per la partecipazione ordinaria alla pochade didattica sul palcoscenico del pianeta terra).Applaudo

Sto bene, benche'ci siano "intoppi" lungo la via della salute; con salteli a pie' pari, puntellata da chi mi sostiene,supero masserelli . La vita che e' in me vuole vivere, il cuore sfarfalla al cospetto di momenti teneri;quaggiu' ( e lassu') qualcuno mi ama. "Adda passa''a nuttata"!

Il focus della coscienza è un laser che proietta" file" dalla corteccia cerebrale. Se non proietti consapevolmente ciò che intendi essere, parte il pilota automatico dell'inconscio che contiene programmi altrui ( famiglia, scuola, società, modelli televisivi ecc.) così ti vivi la vita per conto terzi. Può andare bene per i pregi ma i limiti te li ritrovi tutti addoso col pilota automatico. Con il computer , ogni tanto pulisci , aggiorni i programmi obsoleti e conservi quelli avanzati (!). Se tuo padre era irascibile, se tua madre aveva tante paure e questi file ti ostacolano dal vivere una vita serena, puoi pulire, aggiornare; basta accendere il focus della consapevolezza , osservarti mentre sei irascibile , mentre hai paura e, sempre meno ti capiterà. Per imparare a "mirare" bene con il focus c'è la meditazione che "addestra" il cervello, crea morbidezze, moltiplica le sinapsi.C'è un altro focus ,che è una tempesta d'amore magnetica che parte dal cuore ed è la preghiera; non ha traiettoria lineare ma spara energia tutta intorno ( e tu sei seduto al centro, circondato di luce) su chiunque o qualunque cosa tu intenda risanare. E' la tenera coltre di luce, che, in tempo reale, avvolge e consola lo stesso pregante e il soggetto della preghiera.

Sarebbe bene finalmente prendere atto che siamo responsabili di quanto ci accade, essere consapevoli che creiamo la nostra realtà col focus del pensiero, secondo programmi inseriti nell'infanzia da altri, comunque in buona fede. Quasi nessuno si prende la responsabiltà; così si accusano gli altri, le circostanze, i virus, il destino avverso, il fato crudele, in un infantile lamentìo di umani che si sono amputati da soli il potere Chiunque viva la propria realtà subendola sta dormendo; è come se avesse scritto la sceneggiatura di un film e poi se la prende con i vari personaggi, circostanze (fotogrammi) creati da lui stesso. Sarebbe bene che "l'ammalato" (preferisco definirlo umano "in itinere") evitasse di sentirsi sfigato, di fare la vittima, di fare l'eroe :sono meccanismi per attrarre l'attenzione; oppure non usasse termini come "sto lottando contro il male!" perchè è in atto una trasformazione (nulla si crea nè si distrugge ma tutto si trasforma), una purificazione, una risoluzione di obsoleti conflitti. Lo stato di malattia in quel momento è parte di te, perciò, come potresti lottare contro una parte di te? Vuoi per caso sconfiggere il tuo naso? lottare contro i tuoi piedi? Anche la malattia fa parte di te, E' TE!!! Se non perdi la calma e comprendi perchè TU l'hai installata e a che serve, senza pietismo ne puoi venire fuori. Non è facile. A volte il corpo non ce la fa, la mente impazza con l'ansia e si schizza dall'altra parte, però almeno uno ci ha provato. Ah dimenticavo: attualmente sono in itinere


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