Quante volte
non ci sembra "giusto" il modo in cui si muore; parte l'indignazione
, forte , perchè, in questo sistema balordo ,non è chiaro perchè viviamo.
Viviamo per mandare a memoria "nozioni" che non sono veri strumenti
per vivere? per attaccare sul muro un pezzo di carta che ci dichiara laureati?
per impegnarci con sofferenza in famiglie "sottosopra" da bonificare
alla luce di una saggezza non ancora presente? per consumare relazioni
problematiche in cui ognuno va per fatti suoi
pensando sia la norma? per comprare una casa che lasceremo e in cui impegniamo
tutte le energie? La vera mancanza di valori è la caduta della voglia di
vivere, la fede in quella parolina potente che è "VITA". In alcuni
momenti a me è mancata quella fede e mi sono ritrovata in situazioni difficili,
ai confini con la morte. Continuo a percepire sottilmente che siamo SEMPRE noi
a decidere, anche inconsciamente, quando e se passare dall'altra parte.
Questo
sistema segue le leggi dello spettacolo, come ci ha addestrati a fare Holliwood
con anni e anni di modelli fasulli; da allora in poi ci siamo messi in posa
davanti alle telecamere (anche se non ci sono), siamo diventati iene ridens.
Quanta vera bontà c'è nell'essere sempre "carini" in pubblico,
esemplari nel comportamento, sorridenti e disponibili? Eppure ci sono giorni in
cui ti ballano i cosiddetti per la testa... Si raccontano le proprie gesta per
raccontare soprattutto a se stessi di essere buoni-
bravi- belli, semplicemente perchè non ci si ama; "il pubblico" , con
appalusi virtuali, rimanda la pallida eco che colma, temporaneamente, carenze
d'autoamore. Spesso, nel privato, l'attore vive disagi, volgarità, solitudine
ma....eccolo brlillare di nuovo!! sul palcoscenico del sistema per
disponibilità, stressando il corpo, imponendosi fatiche solo per ricevere
pugnetti di considerazione. Di solito, dopo la recita,non avanza neanche un pò
di energia per la cura di se nè per il lavoro interiore; quest'ultimo consente
SEMPRE di creare un legame con la pura energia, quella che ti sostiene
VERAMENTE in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, mentre il mondo di
fuori, tranne qualche rara anima gemella,appena brilli un pò di meno come
attore, smette di applaudire e passa ad altri, proprio come si fa ad Holliwood
E' bello
superare i propri limiti, vedendoli: non possiamo cambiare nessun altro se non
noi stessi, poi per "contagio" le forme pensiero si propagano
intorno, come onde elettromagnetiche. Attenzione però a non utilizzare il
concetto "produttivita'" per le faccende interiori: si rischia di
ricercare spasmodicamente di diventare "illuminati" e
"perfetti" a tutti i costi, di sentirsi diversi e superiori perchè si
medita , "gureggiando", oppure di vivere in una bolla avulsa dal presente, facendo i perfetti, i simpatici, i sorridenti
, fingendo una serenità posticcia. Nel privato, deposto il personaggio, si
ritorna a spegnersi , a incazzarsi, tanto il pubblico non c'è. Così ,
nell'attesa dell'illuminazione si vive male, nell'attesa di risolvere i
conflitti si è scontenti. Ho fatto mia la frase dell'EFT che picchietto sui
punti noti OGNI GIORNO: "Anche se ho dei limiti, mi amo e mi accetto
completamente e profondamente"
Nella terra
dei Luoghi Comuni "Mazz e panell fann e' figlie bell". Un bambino
picchiato, anche se gli dai il pane prima o dopo le botte, sarà un individuo
senza centro, forse per sempre. Se è un umano di cuore , diventerà troppo
buono, vorrà compiacere, essendosi costituito tappeto (per amore), poichè è
stato "sbattuto" come tale. Se è un umano di testa, diventerà
"cattivo", anaffettivo, sceglierà di frequentare
"umani-tappeto" a cui fare quello che hanno fatto a lui ,anche solo virtualmente:( aggressività, bullismo, mobbing).
Tento di ascoltarmi mentre parlo; il pilota automatico mentale snocciola
idiozie, diventate verità solo grazie alla ripetizione. Mi viene in mente
Carmelo, il pappagallo del caseificio di fronte a casa ,a cui si fa ripetere
ciò che si vuole, impegnando un pò di tempo ( con risvolti "moooolto"
divertenti!). Devo connettere parole e mente: nonostante l'ammirazione per
Carmelo, per le piume colorate, per le gracchianti parole,non sono Carmelo
Che utile
commedia,la vita. Scelgo ruoli, di volta in volta,per capire,per diramarmi
nella compassione (ma sono anche spettatrice). Fischio sempre meno e non faccio
"buu"ai personaggi "cattivi"che incrocio, tanto ce li metto
io, per imparare ad accogliere chiunque e,quindi, per accogliere la personale
compagnia teatrale interiore. Nella tournee di vita, riempio la valigia di
indumenti puliti/sporchi; la valigia e'bella/brutta ma intera. Scendo sempre
piu' dall'altalena, accetto gioia/dolore, piantata
a gambe larghe. Quanto amore provo! per me, per tutti. A sprazzi percepisco
vita/morte e va bene cosi': la consapevolezza, in questa dimensione,funziona a
corrente alternata, come le lucine di Natale. Mi voglio bene, mi faccio
tenerezza. Concludo con "autohoponopono":"Mi dispiace, mi
perdono, mi amo, mi ringrazio" (per la partecipazione ordinaria alla
pochade didattica sul palcoscenico del pianeta terra).Applaudo
Sto bene,
benche'ci siano "intoppi" lungo la via della salute; con salteli a
pie' pari, puntellata da chi mi sostiene,supero masserelli . La vita che e' in
me vuole vivere, il cuore sfarfalla al cospetto di momenti teneri;quaggiu' ( e
lassu') qualcuno mi ama. "Adda passa''a nuttata"!
Il focus
della coscienza è un laser che proietta" file" dalla corteccia
cerebrale. Se non proietti consapevolmente ciò che intendi essere, parte il
pilota automatico dell'inconscio che contiene programmi altrui ( famiglia,
scuola, società, modelli televisivi ecc.) così ti vivi la vita per conto terzi.
Può andare bene per i pregi ma i limiti te li ritrovi tutti addoso col pilota
automatico. Con il computer , ogni tanto pulisci , aggiorni i programmi
obsoleti e conservi quelli avanzati (!). Se tuo
padre era irascibile, se tua madre aveva tante paure e questi file ti
ostacolano dal vivere una vita serena, puoi pulire, aggiornare; basta accendere
il focus della consapevolezza , osservarti mentre sei irascibile , mentre hai
paura e, sempre meno ti capiterà. Per imparare a "mirare" bene con il
focus c'è la meditazione che "addestra" il cervello, crea morbidezze,
moltiplica le sinapsi.C'è un altro focus ,che è una tempesta d'amore magnetica
che parte dal cuore ed è la preghiera; non ha traiettoria lineare ma spara
energia tutta intorno ( e tu sei seduto al centro, circondato di luce) su
chiunque o qualunque cosa tu intenda risanare. E' la tenera coltre di luce,
che, in tempo reale, avvolge e consola lo stesso pregante e il soggetto della
preghiera.
Sarebbe bene
finalmente prendere atto che siamo responsabili di quanto ci accade, essere
consapevoli che creiamo la nostra realtà col focus del pensiero, secondo
programmi inseriti nell'infanzia da altri, comunque in buona fede. Quasi
nessuno si prende la responsabiltà; così si accusano gli altri, le circostanze,
i virus, il destino avverso, il fato crudele, in un infantile lamentìo di umani
che si sono amputati da soli il potere Chiunque viva la propria realtà
subendola sta dormendo; è come se avesse scritto la
sceneggiatura di un film e poi se la prende con i vari personaggi, circostanze
(fotogrammi) creati da lui stesso. Sarebbe bene che "l'ammalato"
(preferisco definirlo umano "in itinere") evitasse di sentirsi
sfigato, di fare la vittima, di fare l'eroe :sono meccanismi per attrarre
l'attenzione; oppure non usasse termini come "sto lottando contro il
male!" perchè è in atto una trasformazione (nulla si crea nè si distrugge
ma tutto si trasforma), una purificazione, una risoluzione di obsoleti conflitti.
Lo stato di malattia in quel momento è parte di te, perciò, come potresti
lottare contro una parte di te? Vuoi per caso sconfiggere il tuo naso? lottare
contro i tuoi piedi? Anche la malattia fa parte di te, E' TE!!! Se non perdi la
calma e comprendi perchè TU l'hai installata e a che serve, senza pietismo ne
puoi venire fuori. Non è facile. A volte il corpo non ce la fa, la mente
impazza con l'ansia e si schizza dall'altra parte, però almeno uno ci ha
provato. Ah dimenticavo: attualmente sono in itinere
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