La tivù è
logorroica (
parla, litiga, giudica);
volubile,
dice tutto e il contrario di tutto;
cinica, vedi
tette e sederi e mentre su rai uno c’è la guerra in Congo, il terremoto in Cile,
su Italia uno qualcuno copula in prima serata e i politici, sotto gli occhi di
tutti , rubano, si insultano, diventano
star dello spettacolo;
impietosa, la
telecamera inquadra gente che ha avuto un lutto mentre il giornalista di turno
chiede al poverino cosa prova; ti porta in casa guerre- morti- orfani- frane-
tsunami- terremoti- stragi e tu li
guardi mentre mastichi a pranzo e a cena;
schematica,
perché non tiene conto dell’evoluzione
spirituale delle persone e propone
sempre la stessa umanità (liti, ripicche, rancori ecc.) in tema di amore, di rapporto di coppia, di
famiglia;
crudele nel
proporre, specialmente ai giovani, modelli di bellezza finta irraggiungibile o
il cosiddetto successo a tutti i costi;
qui e là ha
dei momenti di bellezza ma troppo pochi rispetto al pattume che trasmette in
maggiore quantità;
emana
radiazioni magnetiche che agiscono negativamente sul cervello e sull’organismo.
A scuola un
genitore urla nel corridoio contro il proprio figlio; accanto l’insegnante, che
denuncia il comportamento insopportabile
dell’alunno. “Basta, la devi smettere, sei un chiacchierone, litighi sempre con
tutti, non porti a termine nessun compito … fanno bene gli insegnanti se ti
bocciano! Vorrei sapere perché fai così,da dove proviene questo modo di fare …”
e il papà se lo chiede veramente, anche il ragazzo se lo chiede veramente mentre ascolta a testa bassa ….
Se vi capita
di incontrare giovani logorroici,litigiosi, con pregiudizi, volubili,cinici,
impietosi, schematici, crudeli, con pochi momenti di bellezza qui e là, che
emanano vibrazioni negative che avvertite “a pelle” sapete da dove provengono.
Sono contagiati dal video, malati di un virus purtroppo sempre più in espansione. Così in realtà, quel giorno a
scuola, il genitore ha sgridato un ammalato. La tivù non è “svago”, suggerisce uno schizofrenico progetto di vita e gli adulti sono i primi a
sedersi in prima fila a guardare poi rimproverano i bambini, i giovani perché
hanno tutti i difetti propagati dai
modelli del mezzo televisivo.
Ma, come per
ogni malattia, c’ è una cura ( sarebbe meglio la prevenzione) ; anticamente ,
in caso di malattia dei bambini, consigliavano olio di ricino e passeggiate
all’aria aperta nonché la vicinanza affettiva e affettuosa di un adulto e di altri bambini, desiderosi di giocare
verbalmente e fisicamente ; si andava in campagna o al mare, a ridere, correre
,abbracciarsi, volersi bene.
Bisogna
ritornare a quel tempo, con la coscienza accresciuta dalla consapevolezza degli
errori commessi in nome di una tecnologia virtuale spinta all’eccesso, che disumanizza e
ti perde.
Libertà è
lasciare la tivù a parlare da sola nella
sua demenza virtuale, inconsolabile, inutile, senza più spettatori, senza più
“vidioti”. Con un semplice, piccolo, rivoluzionario “click” del telecomando.
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