domenica 9 giugno 2013

La tivù é


La tivù è
logorroica ( parla,  litiga, giudica);
volubile, dice tutto e il contrario di tutto;
cinica, vedi tette e sederi e mentre su rai uno c’è la guerra in Congo, il terremoto in Cile, su Italia uno qualcuno copula in prima serata e i politici, sotto gli occhi di tutti ,  rubano, si insultano, diventano star dello spettacolo;
impietosa, la telecamera inquadra gente che ha avuto un lutto mentre il giornalista di turno chiede al poverino cosa prova; ti porta in casa guerre- morti- orfani- frane- tsunami- terremoti- stragi  e tu li guardi mentre mastichi a pranzo e a cena;
schematica, perché non tiene conto  dell’evoluzione spirituale delle  persone e propone sempre la stessa umanità (liti, ripicche, rancori ecc.) in  tema di amore, di rapporto di coppia, di famiglia;
crudele nel proporre, specialmente ai giovani, modelli di bellezza finta irraggiungibile o il cosiddetto successo  a tutti i costi;
qui e là ha dei momenti di bellezza ma troppo pochi rispetto al pattume che trasmette in maggiore quantità;
emana radiazioni magnetiche che agiscono  negativamente sul cervello e sull’organismo.
A scuola un genitore urla nel corridoio contro il proprio figlio; accanto l’insegnante, che denuncia il comportamento  insopportabile dell’alunno. “Basta, la devi smettere, sei un chiacchierone, litighi sempre con tutti, non porti a termine nessun compito … fanno bene gli insegnanti se ti bocciano! Vorrei sapere perché fai così,da dove proviene questo modo di fare …” e il papà se lo chiede veramente, anche il ragazzo se lo chiede veramente mentre  ascolta a testa bassa ….
Se vi capita di incontrare giovani logorroici,litigiosi, con pregiudizi, volubili,cinici, impietosi, schematici, crudeli, con pochi momenti di bellezza qui e là, che emanano vibrazioni negative che avvertite “a pelle” sapete da dove provengono. Sono contagiati dal video, malati di un virus purtroppo sempre più in  espansione. Così in realtà, quel giorno a scuola, il genitore ha sgridato un ammalato. La tivù non è “svago”,  suggerisce uno schizofrenico  progetto di vita e gli adulti sono i primi a sedersi  in prima fila a guardare  poi rimproverano i bambini, i giovani perché hanno tutti i difetti  propagati dai modelli del mezzo televisivo.
Ma, come per ogni malattia, c’ è una cura ( sarebbe meglio la prevenzione) ; anticamente , in caso di malattia dei bambini, consigliavano olio di ricino e passeggiate all’aria aperta nonché la vicinanza affettiva e affettuosa di un adulto e  di altri bambini, desiderosi di giocare verbalmente e fisicamente ; si andava in campagna o al mare, a ridere, correre ,abbracciarsi, volersi bene.
Bisogna ritornare a quel tempo, con la coscienza accresciuta dalla consapevolezza degli errori commessi in nome di una tecnologia  virtuale spinta all’eccesso, che disumanizza e ti perde.
Libertà è lasciare la tivù  a parlare da sola nella sua demenza virtuale, inconsolabile, inutile, senza più spettatori, senza più “vidioti”. Con un semplice, piccolo, rivoluzionario “click” del telecomando.




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