Mi rivolgo a lei come persona., non come interprete di una farsa
politica. Sono una delle tante donne che lavora e crede in quello che fa.
Insegnante , ho sempre saputo di voler accudire i bambini ed è quello il centro
della mia vita; a volte faccio fatica ad andare avanti, senza ricompense né
riconoscimenti ma sono sempre stata fedele alla mia umanità. Ho percorso le
tappe della vita: studio, lavoro, matrimonio, sport, tempo libero, qualche
viaggio; le ho vissute con gioia ma …cos’era la sensazione di “troppo
pieno” che sentivo? Da piccola, all’alba, in città, andavo sul balcone per sentire il Silenzio oppure in pineta
sparivo tra gli alberi in adorazione, perché il solo fatto di non essere vista da altri umani né vederli per un
po’, cambiava il mio comportamento e quello altrui. So che la vita è un
meraviglioso, impegnativo laboratorio sperimentale da cui distillo ogni giorno
il senso ; sicuramente non è il grande magazzino in cui arraffo persone e cose .
Se ti intrattieni superficialmente o “commercialmente” con gli altri, puoi
conoscere centinaia di persone, usarle, gettarle e avere sempre fame d’amore; ho
compreso che, se non ero appagata del tutto nelle situazioni sociali , dovevo
cercare pace nella solitudine, ogni giorno.
Ho iniziato a praticare la meditazione, a pregare consapevolmente , a
riconoscere i momenti di integrità nel
passato, come episodi meditativi . Quando ti siedi e guardi l’energia che ti
pervade, ti si stampa un certo sorrisino sul volto, quell’ energia la puoi
chiamare Dio, Budda, Universo o come ti pare: comunque fai la ricarica e la spendi nel quotidiano; questa stessa luce
a cui ti connetti ogni volta che lo decidi, informa, rigenera,
pacifica. Per un po’ esci dalla confusione, dai luoghi comuni, dai pregiudizi,
dalle forme pensiero negative, dall’osservazione con relativi sottotitoli poi attrai la gente
luminosa, evasa dagli schemi mentali
fissi che ti guarda col cuore (e anche tu lo fai): le rispettive energie si sommano
, si diventa squadra , nascono rispetto , sostegno ,collaborazione, ascolto. Pratichi
l’esercizio dell’amore, non ti aspetti niente in cambio, stai bene perché sei in amore e non c’è posto per altro.Scopri che la materia è il
barattolo in cui risiede il miele dell’energia divina che non si vede eppure
c’è. Se apri il barattolo e lo sezioni con la mente ragioniera dirai che è
vuoto: è vuoto un profumo? È vuoto uno sguardo affettuoso? E’ vuota
un’occhiata rabbiosa? E’ vuoto un
silenzio ostile? E’ vuoto un bacio volante? E’ vuoto un canto accorato? E’ vuota una danza allegra? La vera solitudine
arriva quando non sei connesso, nascono forme pensiero come nuvole nere e non
vedi altro che buio minaccioso e nemici
da abbattere. Sei disperso, il filo della corrente staccato dall’Enel divino. Te ne vai in giro a
riempire il vuoto, de-presso, pneumatici sgonfi , arranchi, sei cavo dentro e in quel cavo dentro ci butti di tutto: oggetti, soldi, esperienze negative,
doppioni di esperienze negative, l’apparire, il presenziare, donne in affitto. Quanto coraggio ci vuole per allacciarsi ai
fili del dio interiore e diventare Amore
in questo quotidiano? Tantissimo. Qualche volta sei stanco però , incontri con
gioia tanti altri salmoni che risalgono la corrente, silenti, scivolosi,
imprendibili . Perché Dio è il numero 1 e in fondo stare con Lui è il meglio
che c’è; il suo amore è talmente nutriente che, nonostante le difficoltà, non ti manca
mai la gioia di vivere: piccoli scoppi di felicità perché sei al caldo, perché
hai mangiato, perché c’è il sole, perché una pianta creduta morta ha germogliato,
perché una bambina a scuola ha imparato a leggere.In fondo Dio è un'atmosfera luminosa, corpo in relax, pensieri radi: quando permetti che la mente occupi completamente lo spazio interiore, ti
ritrovi fatto a pezzi da te stesso, perdi il tuo centro, se mai l’hai sperimentato.
Come avere sempre una tivù accesa nella testa, sintonizzata sul canale
sbagliato, che, proprio come la tivù, dice tutto e il contrario di tutto.
Figuriamoci averne tre di tivù, caro presidente.
Il mio cuore percepisce il suo dolore, la sua solitudine
cava, il bisogno di esserci a tutti i costi , con qualsiasi mezzo; dietro la
ricrescita dei capelli trapiantati , vedo
un bimbo solo , non amato, che non ama
sé stesso, che batte i piedi per terra e
chiede l’attenzione e intanto crea problemi. Le chiedo di smettere: questa Italia
è pure mia e lei sta esagerando nell’accumulo di potere materiale pur di riempire la sua
solitudine , pur di non affrontare la
paura di vivere. Quando arriverà la morte fisica non trascineremo con noi
la zavorra fatta di troppi oggetti, eccessivo lavoro , proprietà,
presenzialismo, donne comprate: porteremo negli occhi lo sguardo d’amore di un
figlio, di un amico , del cane, della
gente che ci ha riconosciuto, loro ricorderanno piccoli episodi vissuti insieme
e , grazie a quelli, ci custodiranno sempre nel cuore. Parleranno di noi a
quelli che verranno dopo e così, di ricordo in ricordo, vivremo per l’eternità.
Solo l’amore di chi ci ha amato e che abbiamo amato, ci sosterrà , sarà il
carburante divino che ci trasmuterà dall’altra parte , rendendo sopportabile il
passaggio della morte .
Non perda altro tempo, la smetta di recitare,si sbrighi ad
amare e a farsi amare, al più presto.
Io sto pregando per lei .
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