lunedì 18 marzo 2013

Vecchi schemi

Apparentemente va tutto storto oppure no. Cadono punti di riferimento che sembravano inossidabili: vecchi volponi della politica, il papa, Berlusconi! Quando Grillo viene fuori di getto, come uno zampillo, come aria pulita che rinfresca, rappresenta il nuovo pensiero, quello che non accetta il corrotto andazzo e che perlomeno ci prova . La comparsa garbata di papa Francesco emerso dal vecchiume dell’antica “azienda” vaticana è un altro segnale forte, indice della sferzata di energia “ecosostenibile”, che anima i sognatori, quelli che osano visualizzare un mondo nuovo. “Non cambierà niente” dicono i pessimisti, legati alla politica sporca, alla cronaca nera, agli scandali per cui ogni volta che c’è un pubblicizzato squarcio di fogna in diretta, sorridono, sornioni come a dire :”Te lo avevo detto io: l’essere umano è sempre lo stesso!”. Apparentemente siamo in crisi, la famiglia è a pezzi tranne quella di “Un medico in famiglia”, le coppie “scoppiano” perché nessuno vuole sacrificarsi più, i giovani non hanno più educazione né valori eccetera eccetera … Così impera il pensiero fisso, che si acquista in pacchetti all’ingrosso ; unica attività di molti è il lamento, quasi uno sport in cui ci si allena quotidianamente. Apparentemente tutto questo. Poi mi guardo intorno e vedo gente che lavora onestamente, donne che tirano avanti famiglie complesse, ristrette o allargate, giovani che fanno volontariato e penso che una goccia di Cristo tintinni e riluca su questa densa realtà materiale, oberata da impegni, scadenze e doveri improrogabili. Quante volte avremmo voluto aiutare un parente o raggiungere un amico in difficoltà e “non abbiamo avuto tempo”; come se il contatto umano fosse un’opzione e non la base della vita e le persone generose, solari, fossero ingenui da saccheggiare,che hanno la “capafresca”poiché non hanno nulla da fare. Che ben vengano i “rompi schemi”per rigenerare il vecchio computer terrestre con nuovi file, i Sognatori Incalliti che vanno avanti controvento perché hanno compreso che l’esistenza fluisce e si articola in cicli. Tutto nasce, cresce, involve, muore e rinasce: piante, animali, umani, famiglie, aziende, imperi, governi; soltanto noi, ometti tecnologici (arroganti perché abbiamo il tablet?) pensiamo di essere immobili e immutabili, di essere per giunta, il massimo dell’evoluzione! L’umanità non è mai stata così lontana da se stessa; in fondo, il vecchio romano impero si è dissolto senza lasciare dietro di sé minacciose bombe atomiche né così tanta spazzatura, mentale e fisica. Siamo nel caos, certezze zero, vecchi schemi usurati, nuove forme da inventare, nessuno si sente al sicuro da nessuna parte. E’ come quando ristrutturi la casa: tutto è fuori posto, ci sono oggetti vecchi accanto a oggetti nuovi in via di sistemazione, qualcosa te la tieni qualche altra cosa la modifichi ma se hai un progetto a monte, anche se ci vorrà del tempo, dal riassemblaggio della tua vecchia casa nascerà la nuova casa. La visione globale del ciclo fa apparire il caos presente come creativa transizione; su ogni persona e struttura campeggia il cartello “Lavori in corso”. Per adesso non m’illudo: siamo in fondo all’involuzione, col sedere per terra, alla fine di un ciclo, un vecchio schema di pensiero e di vita sta morendo, non si può tornare indietro, non si sa come andare avanti. Eppure è proprio quando si tocca il fondo che si può risalire: vibranti di energia, si puntano i piedi per terra, ci si carica piegando le ginocchia e si schizza leggeri verso l’alto, mollando la zavorra del passato e degli errori compiuti; dolce è spiccare il salto insieme ad altri saltatori per sperimentare, finalmente, forme sostenibili di vita interiore ed esteriore.
 Ah, dimenticavo: salta solo chi ha “l’attrezzatura” adeguata, un mix di visione, fede, coraggio, onestà.

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